sabato 25 gennaio 2014

Bambini 3

A grande richiesta, ecco le ultime "perle" dei miei pargoli.

Francisca: "Voglio farmi i buchi nelle orecchie"
Michele: "Guarda che le orecchie sono già bucate"
Francisca: "Lo so, ma con due buchi in più ci sento meglio"

Giacomo: "Mamma, quando tuo marito grande non c'è perché non mi usi a me come marito piccolo?" (altro che Edipo)

giovedì 16 gennaio 2014

Caprera

Anche quest'anno il Natale è andato. Lo saluto con un'immagine che ho scattato qualche giorno fa e il cui titolo potrebbe essere "Bye bye natale":


Passando alle cose serie, ormai l'anno è iniziato e quindi è tempo di fare il bilancio dell'anno appena concluso. Dal lato affettivo/familiare ci sono stati alti e bassi, ma questo è tutto sommato normale.
Dal punto di vista lavorativo invece il 2013 è stato un anno particolarmente impegnativo, ma ho affrontato tutto da vero professionista. Se dovessi riassumere il mio 2013 lavorativo con una parola sola non potrei che scegliere "Caprera"; per chi non cogliesse il riferimento, ecco un bel video esplicativo: non so perché ma non riesco a embeddarlo, ma metto il link:

ps: Grazie a Marco per avermi fatto ricordare il video di Boris



venerdì 20 settembre 2013

Strade

Oggi sul giornale ho trovato questa notizia:
"Varese, i fan di Berlusconi gli 'intitolano' una strada"
La notizia era corredata da un servizio fotografico di cui pubblico una foto:


che dire? Concordo pienamente: via Silvio, il prima possibile (anche subito).
Magari anche il più lontano possibile..

sabato 7 settembre 2013

Storiella

Questa storia mi è arrivata l'altro giorno: l'ho trovata semplicemente geniale e quindi la pubblico anche qui...

Mettiamo che Steve Jobs sia nato in Italia. Si chiama Stefano Lavori. Non va all'università, è uno smanettone. Ha un amico che si chiama Stefano Vozzini. Sono due appassionati di tecnologia, qualcuno li chiama ricchioni perché stanno sempre insieme. I due hanno una idea. Un computer innovativo. Ma non hanno i soldi per comprare i pezzi e assemblarlo. Si mettono nel garage e pensano a come fare. Stefano Lavori dice: proviamo a venderli senza averli ancora prodotti. Con quegli ordini compriamo i pezzi.

Mettono un annuncio, attaccano i volantini, cercano acquirenti. Nessuno si fa vivo. Bussano alle imprese: “volete sperimentare un nuovo computer?”. Qualcuno è interessato: “portamelo, ti pago a novanta giorni”. “Veramente non ce l’abbiamo ancora, avremmo bisogno di un vostro ordine scritto”. Gli fanno un ordine su carta non intestata. Non si può mai sapere. Con quell’ordine, i due vanno a comprare i pezzi, voglio darli come garanzia per avere credito. I negozianti li buttano fuori. “Senza soldi non si cantano messe”. Che fare? Vendiamoci il motorino. Con quei soldi riescono ad assemblare il primo computer, fanno una sola consegna, guadagnano qualcosa. Ne fanno un altro. La cosa sembra andare.

Ma per decollare ci vuole un capitale maggiore. “Chiediamo un prestito”. Vanno in banca. “Mandatemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente”, gli dice il direttore della filiale. I due tornano nel garage. Come fare? Mentre ci pensano bussano alla porta. Sono i vigili urbani. “Ci hanno detto che qui state facendo un’attività commerciale. Possiamo vedere i documenti?”. “Che documenti? Stiamo solo sperimentando”. “Ci risulta che avete venduto dei computer”.
I vigili sono stati chiamati da un negozio che sta di fronte. I ragazzi non hanno documenti, il garage non è a norma, non c’è impianto elettrico salvavita, non ci sono bagni, l’attività non ha partita Iva. Il verbale è salato. Ma se tirano fuori qualche soldo di mazzetta, si appara tutto. Gli danno il primo guadagno e apparano.

Ma il giorno dopo arriva la Finanza. Devono apparare pure la Finanza. E poi l’ispettorato del Lavoro. E l’ufficio Igiene. Il gruzzolo iniziale è volato via. Se ne sono andati i primi guadagni. Intanto l’idea sta lì. I primi acquirenti chiamano entusiasti, il computer va alla grande. Bisogna farne altri, a qualunque costo. Ma dove prendere i soldi?

Ci sono i fondi europei, gli incentivi all’autoimpresa. C’è un commercialista che sa fare benissimo queste pratiche. “State a posto, avete una idea bellissima. Sicuro possiamo avere un finanziamento a fondo perduto almeno di 100mila euro”. I due ragazzi pensano che è fatta. “Ma i soldi vi arrivano a rendicontazione, dovete prima sostenere le spese. Attrezzate il laboratorio, partire con le attività, e poi avrete i rimborsi. E comunque solo per fare la domanda dobbiamo aprire la partita Iva, registrare lo statuto dal notaio, aprire le posizioni previdenziali, aprire una pratica dal fiscalista, i libri contabili da vidimare, un conto corrente bancario, che a voi non aprono, lo dovete intestare a un vostro genitore. Mettetelo in società con voi. Poi qualcosa per la pratica, il mio onorario. E poi ci vuole qualcosa di soldi per oliare il meccanismo alla regione. C’è un amico a cui dobbiamo fare un regalo sennò il finanziamento ve lo scordate”. “Ma noi questi soldi non ce li abbiamo”. “Nemmeno qualcosa per la pratica? E dove vi avviate?”.

I due ragazzi decidono di chiedere aiuto ai genitori. Vendono l’altro motorino, una collezione di fumetti. Mettono insieme qualcosa. Fanno i documenti, hanno partita iva, posizione Inps, libri contabili, conto corrente bancario. Sono una società. Hanno costi fissi. Il commercialista da pagare. La sede sociale è nel garage, non è a norma, se arrivano di nuovo i vigili, o la finanza, o l’Inps, o l’ispettorato del lavoro, o l’ufficio tecnico del Comune, o i vigili sanitari, sono altri soldi. Evitano di mettere l’insegna fuori della porta per non dare nell’occhio. All’interno del garage lavorano duro: assemblano i computer con pezzi di fortuna, un po’ comprati usati un po’ a credito. Fanno dieci computer nuovi, riescono a venderli. La cosa sembra poter andare.

Ma un giorno bussano al garage. E’ la camorra. Sappiamo che state guadagnando, dovete fare un regalo ai ragazzi che stanno in galera. “Come sarebbe?”. “Pagate, è meglio per voi”.

Se pagano, finiscono i soldi e chiudono. Se non pagano, gli fanno saltare in aria il garage. Se vanno alla polizia e li denunciano, se ne devono solo andare perchè hanno finito di campare. Se non li denunciano e scoprono la cosa, vanno in galera pure loro.

Pagano. Ma non hanno più i soldi per continuare le attività. Il finanziamento dalla Regione non arriva, i libri contabili costano, bisogna versare l’Iva, pagare le tasse su quello che hanno venduto, il commercialista preme, i pezzi sono finiti, assemblare computer in questo modo diventa impossibile, il padre di Stefano Lavori lo prende da parte e gli dice “guagliò, libera questo garage, ci fittiamo i posti auto, che è meglio”.

I due ragazzi si guardano e decidono di chiudere il loro sogno nel cassetto. Diventano garagisti.

La Apple in Italia non sarebbe nata, perchè saremo pure affamati e folli, ma se nasci nel posto sbagliato rimani con la fame e la pazzia, e niente più.

    mercoledì 28 agosto 2013

    Tubespotting

    Direi che n questi giorni post ferie ho lavorato tanto è un eufemismo: ho passato una media di 15/16 ore al giorno davanti al pc, fine settimana incluso :(
    Dopo così tante ore si impazzisce, così mi sono inventato un simpatico giochetto per distrarmi un po, e l'ho battezzato "Tubespotting".
    Il gioco è molto semplice: consiste nell'accedere a Youtube in modalità anonima (la stessa che si usa per andare su "quei" siti) e scegliere il video di una canzone che piace da cui partire. Mentre la si ascolta, Youtube suggerirà altri video, di altre canzoni che ritiene collegate. Finita la canzone, se ne deve scegliere un'altra più o meno a caso e da li si prosegue fin che se ne ha voglia.
    Il risultato è sorprendente: io parto generalmente con dei pezzi Metal, che mi danno la carica mentre lavoro; man mano il genere cambia sorprendendomi ogni volta.
    Oggi ad esempio sono riuscito a partire dai Sabaton e sono arrivato a sentire Maledetta Primavera...
    Adesso ho il ritornello di Maledetta Primavera (mai così maledetta...) che mi tormenta, ma per fortuna la prossima canzone è questa:


    di quello che per me è il più grande dei cantautori, talmente avanti che se si voltava indietro guardava il futuro...

    giovedì 30 maggio 2013

    Aiuto


    Ricorda, se hai bisogno di una mano, la troverai alla fine del tuo braccio e mentre diventi più grande, ricorda che hai un'altra mano: la prima serve ad aiutare te stesso, la seconda serve ad aiutare gli altri.
    (Audrey Hepburn)

    La prima parte di questa frase (se hai bisogno di una mano, la troverai alla fine del tuo braccio) è la mia risposta standard quando mi chiedono aiuto ;)

    giovedì 23 maggio 2013

    Il salvataggio dei girini

    Sabato scorso, complice il battesimo del mio nipotino Gigi, siamo andati a passare il fine settimana a Piazza Brembana. L'idea era quella di fare un bel picnic nei boschi, confidando nella tenuta del tempo, nonostante le previsioni dessero pioggia.
    Siamo così andati a passeggiare sul sentiero che collega Cornello del Tasso a Oneta: è stato molto piacevole e abbiamo anche trovate un'area attrezzata dove pranzare.
    Ripresa la passeggiata, ci siamo imbattuti in una pozza d'acqua da cui scorreva un rigagnolo che, presumibilmente, scendeva più a valle fino a raggiungere il Brembo.
    L'attività principale che facciamo coi bimbi in questo caso è quella di guardare in giro alla ricerca di animali: in questo caso abbiamo subito scoperto che la pozza era piena di girini :)
    Ma ecco che il dramma si fa strada: alcuni di loro venivano attirati nel rigagnolo e non avevano la forza di nuotare contro corrente per tornare nella pozza. Sicuramente la cosa si sarebbe rivelata fatale per loro e quindi i bambini hanno deciso di salvarli. E così siamo finiti tutti con le mani in acqua, cercando di pescare i girini e ributtandoli nella pozza. L'operazione di salvataggio si è rivelata un successo: tutti i i girini sono ritornati al sicuro nella pozza e noi abbiamo ripreso la nostra passeggiata.
    Ecco anche un paio di foto scattate durante il drammatico salvataggio:





    A parte le foto del salvataggio, aggiungo questa perché il commento della Franci è stato troppo bello: "Guardate che bel ponte anni '70!"